Il 25 Gennaio 2016 il nome di Giulio Regeni si aggiungeva a quelli dei tanti uomini e donne vittime di sparizione forzata in Egitto. Pochi giorni dopo, il 3 febbraio, il nome del ricercatore italiano si aggiungeva a quelli dei tanti egiziani e delle tante egiziane assassinati con la tortura.
Sono stati anni impegnativi e carichi di emozioni in cui ha preso il via una campagna nazionale per la ricerca della verità. La forza dei coniugi Regeni, la tenacia dell’Avv. Alessandra Ballerini e l’intensa, quanto incredibile, storia di Giulio hanno risvegliato la coscienza di un intero Paese.
Lo striscione giallo “Verità per Giulio Regeni” ha fatto il giro del mondo. Amnesty International e il quotidiano La Repubblica da febbraio 2016 hanno lanciato una campagna per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante “inchieste in corso” o peggio, per essere collocato nel passato, da una “versione – tra virgolette – ufficiale” del governo del Cairo.
Qualsiasi esito distante da una verità certa dev’essere respinto. Questo lo si deve agli uomini e alle donne che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione governativa.
“Verità per Giulio Regeni”, in questi 4 lunghi anni, è diventata la richiesta di tanti enti locali, di tanti comuni italiani, delle università e di luoghi di cultura che hanno esposto questo striscione, o comunque un simbolo che chieda a tutti l’impegno per avere la verità sulla morte di Giulio Regeni.
Uno stimolo forte a proporre al Consiglio Comunale l’adesione alla Campagna della Sezione Italiana di Amnesty International “Verità per Giulio Regeni” è arrivato dal gesto nobilissimo di Corrado Augias. Il giornalista e scrittore, nelle scorse settimane, ha addirittura rinunciato alla Legion D’Onore, l’onorificenza più alta della repubblica francese al merito sociale, civile e militare, perché in quelle ore, il presidente francese Macron, stava consegnando lo stesso riconoscimento al presidente egiziano, richiamando l’attenzione sullo scarso impegno di Al Sisi nel seguire i casi di Giulio Regeni e per ultimo in ordine di tempo di Patrick Zaky.
Anche un gruppo di cittadini capursesi ha chiesto con decisione di assumere una posizione rispetto a questa brutta storia e a parer mio, il consiglio comunale, mai deve far mancare la sua presenza quando di mezzo ci sonno i diritti degli esseri umani – aggiunge e conclude il sindaco”.
Il Consiglio Comunale di Capurso, nell’ultima seduta del 2020, ha approvato all’unanimità l’Ordine del giorno, proposto dal primo cittadino e dall’intero gruppo di maggioranza, “Verità per Giulio Regeni”.
Nei prossimi giorni, sarà esposto a Palazzo di Città l’ormai tristemente noto striscione giallo e l’amministrazione istituirà una borsa di studio per le scuole primarie di secondo grado intitolata proprio al giovane ricercatore e rivolta agli studenti meritevoli.

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