napolitanoNon vogliono fargli godere la pensione al povero Napolitano. Ottantotto anni ben portati, lucido, persona per bene. Ma i grandi elettori hanno deciso di non decidere. Hanno deciso di prendere tempo, tanto “corno” compreso, il settennato il povero Napolitano, con tutto il bene che posso volergli, potrebbe non portarlo a termine. L’Italia, cioè tutti noi, ha perso. Abbiamo votato una cinquantina di giorni fa. Molti di noi hanno votato Grillo sicuri del cambiamento e della pulizia. Tanti altri hanno votato il Pd, certi anche loro di rinnovamento e cambiamento. Altri ancora, hanno votato ancora Berlusconi, forse gli unici che non speravano in alcun cambiamento ma di certo nella restituzione dell’Imu. Insomma, una tragedia. Sono arrivati al potere, tutti hanno gridato al cambiamento, al rinnovamento, alla soluzione dei problemi degli italiani ed eccoci qui con il Presidente Napolitano costretto a farsi rieleggere, ma soprattutto, eccoci qui con un governo che non c’è e che dovrebbe essere una priorità per i nostri deputati. Da domani mattina sarà la solita storia, con i “soliti” imprenditori che non ce la fanno e si ammazzano, con il corridoio del Sindaco di ogni Comune d’Italia pieno di persone che hanno bisogno di aiuto, con le file alle Caritas parrocchiali di cittadini che non riescono a garantire un piatto di pasta al figlioletto o all’anziano genitore. Credetemi, succede nei nostri paesi, succederà domani mattina nel corridoio del Sindaco di Capurso, e dietro le porte delle nostre Parrocchie. È una tragedia e c’è chi gioca sulle nostre teste. Ma io sono scemo, continuo a credere in questa nazione. VIVA L’ITALIA! Ce la faremo.