Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale di venerdì 31 marzo, è stata proposta da parte del Consigliere Elia una mozione per impegnare il Sindaco e la Giunta a adottare un Regolamento per contrastare il triste e preoccupante fenomeno della ludopatia.
Il fenomeno è grave nella sua dimensione personale, familiare e sociale. Parliamo naturalmente del “gioco d’azzardo lecito”, quello cioè che utilizza strumenti e modalità consentite dalla legge, ma che producono alla fine gli stessi sconquassi del gioco d’azzardo illecito. In molti mi hanno chiesto perché la maggioranza con il proprio voto ha respinto questa mozione.
Il consigliere Vito Giardino che ha esposto la posizione della maggioranza ha sottolineato come su questo tema la Regione Puglia dal 2013, ha approvato una propria legge che disciplina in modo abbastanza dettagliato la materia (Legge Regionale 13 dicembre 2013, n. 43 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”). Già questa è una importante ragione che ha condizionato la nostra posizione. Infatti l’eventuale Regolamento avrebbe aggiunto poco o niente a quello che la Legge regionale già dice e chiarisce. La legge infatti, parla delle autorizzazioni e in quali casi si possono concedere, sia alle nuove attività, sia nel caso di esercizi che già avevano al proprio interno slot machines alla data di entrata in vigore della legge; invita i Comuni e le ASL ad attivare iniziative di sensibilizzazione sul tema; spinge i Comuni ad avvalersi della collaborazione  di organizzazioni del privato sociale, ivi comprese le associazioni di aiuto e mutuo aiuto che operano nel settore.
La mozione chiedeva di ridurre gli orari in cui sia possibile accedere alle sale da gioco o agli apparecchi da gioco, ma questa opzione non è materia attribuibile ad un Regolamento, ma al potere di ordinanza del Sindaco e quindi rimane opzione praticabile.
Sulle iniziative di sensibilizzazione sul tema mi sento di rassicurare tutti, nel senso che ciò sarà sicuramente fatto dal nostro Comune, d’intesa con la ASL e con gli attori interessati ad arginare il fenomeno.
Quello che mi sento di affermare con certezza è la volontà da parte dell’Amministrazione di far rispettare le norme esistenti evitando inutili sovrapposizioni istituzionali. Infine, se è vero – come ha affermato il Presidente del Consiglio Mario Costantini al termine del dibattito in aula – che la Legge vieta la presenza di slot machines in locali commerciali a meno di 500 metri pedonali da punti sensibili (e la legge regionale fa un lungo elenco di punti sensibili: gli istituti scolastici di qualsiasi grado, i luoghi di culto, gli oratori, gli impianti sportivi e centri giovanili, i centri sociali o altri istituti frequentati principalmente da giovani, le  strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, le strutture ricettive per categorie protette), è evidente, che chi conosce il territorio, si rende conto immediatamente come sarà difficile chiedere ed ottenere l’autorizzazione o il rinnovo delle autorizzazione all’esercizio delle sale da gioco e all’installazione di apparecchi da gioco nel nostro paese!