La prima fase dei lavori, a partire da giugno e per circa 2 anni, sarà di grande disagio. Via Triggiano chiusa, mezzi pesanti in transito su via Epifania, niente treni, che per tutta la durata dei lavori saranno sostituiti da autobus, lavori anche di notte 7 giorni su 7 e imprevisti vari che, come sempre, bisogna mettere in conto. Ce lo hanno spiegato ieri sera in Piazza Umberto I, nel corso dell’incontro pubblico di presentazione del progetto, moderato dal giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Vito Prigiallo, il Sindaco di Capurso Francesco Crudele, l’assessore regionale Giovanni Giannini e il direttore generale di FSE Giorgio Botti.  Ma guardiamo un attimino oltre. Immaginiamo cosa sarà e cosa ci offrirà il trasporto ferroviario locale del futuro. Niente più passaggi a livello da Bari a Capurso, grazie all’eliminazione di ben 9 impianti, treni da e per Bari ogni 15 minuti, una pista ciclabile che collegherà le stazioni di Capurso e Triggiano, una stazione nuova e super moderna con tanto di scale mobili per raggiungere i binari a 10 metri di profondità, 10 km di doppio binario da Bari a Noicattaro e quindi, niente più lunghe fermate in attesa di una coincidenza, moderni sistemi di controllo per aumentare la sicurezza dei viaggiatori, 45 km di linea interamente elettrificata con conseguente eliminazione di combustibili inquinanti, 45 km di binari nuovi da Bari fino a Putignano. Una vera e propria rivoluzione industriale e sociale!
L’investimento della Regione su quest’opera è di 195 milioni di euro provenienti da Fondi Europei, sull’intera tratta Bari/Putignano, con una durata dei lavori di circa 32 mesi. Ogni giorno, 300 uomini al lavoro, con oltre 100 mezzi operativi. 112 milioni invece sarà l’investimento che riguarda la tratta Bari-Noicattaro, con una durata dei lavori di circa 2 anni e con grossa parte dell’intervento previsto in territorio capursese, ben oltre la metà della galleria artificiale, infatti, interessa il Comune di Capurso.
Cambieranno tante cose per la nostra comunità. Sarà più facile per i capursesi raggiungere il capoluogo, ma sarà altrettanto facile per i baresi fare un salto a Capurso per vivere la serenità del nostro paese senza usare la macchina, per far visita alla Basilica della Madonna del Pozzo, partecipare a una iniziativa culturale o venire semplicemente a mangiare una pizza in una delle  nostre ottime pizzerie. Capurso sarà più vicina a Bari. Quello che sogno, che auspico, che immagino e che voglio(!) fortemente, è che Capurso, non sia mai periferia del capoluogo, ma così come accade ormai da qualche anno, 9 per essere precisi, sia un paese vivo, sempre pronto ad accogliere con il meglio della proposta locale, sotto il punto di vista commerciale, eno-gastronomico, ricreativo, culturale e sociale. Dobbiamo essere pronti a questa sfida. Impegniamoci tutti e apriamo la mente al cambiamento.