Oggi ho avuto l’onore di lanciare, insieme a Mario Costantini, un altro compagno di battaglie per il bene comune, la campagna elettorale di Francesco Crudele alle Regionali 2020. In una Villa Comunale gremita di amici e sostenitori ho parlato della mia esperienza al suo fianco e agli insegnamenti, che forse, anche inconsapevolmente mi ha trasmesso in questi 10 anni passati a lavorare “a gomito a gomito”. Ecco il discorso integrale:

Francesco qualche giorno fa mi ha chiesto di chiudere il comizio di presentazione della sua campagna elettorale per l’elezione a consigliere regionale.
Ho sentito subito il peso della richiesta. Gli ho risposto “NO. Non me la sento. Io al massimo potrei aprirlo il tuo comizio”. Tra me e me ho pensato:
prima del suo intervento, devo assolutamente dire a tutti i presenti, chi è veramente la persona che sono venuti ad ascoltare. Sì, perché lui può sembrarvi una persona normale. Ma di normale non ha assolutamente niente.
Il 30 marzo 2010, era il martedì prima di Pasqua, avevamo vinto le elezioni da appena due giorni, eravamo nella sua stanza, si accorge che ai piedi di Palazzo di Città, stavano montando una bancarella quasi più grande del Comune. Ho assistito in quel momento alla sua prima arringa in difesa del rispetto delle istituzioni e della cosa pubblica.In mezz’ora la bancarella è stata smontata e trasferita.
In pochi minuti, al suo primo giorno da Sindaco di Capurso, Francesco Crudele mi ha insegnato cosa significa essere un uomo dello Stato, un uomo al servizio dei cittadini, un uomo che deve tutelare il senso civico e il rispetto del prossimo ad ogni costo, senza avere paura di niente e di nessuno. È stata una lezione che in questi anni mi ha guidato sulla giusta via. Quella del rispetto delle leggi, dei cittadini, dei lavoratori, dei bambini da sempre destinatari delle sue maggiori attenzioni. La via del rispetto verso se stessi. Perché quando un giorno, spero molto lontano, il nostro servizio terminerà, l’orgoglio di camminare a testa alta nel nostro paese non ce lo dovrà e potrà togliere niente e nessuno.
E Francesco, termina il suo mandato di Sindaco a testa alta. È stato il capo della grande rivoluzione che ha trasformato Capurso in un paese osservato e studiato dall’esterno come un modello da perseguire in campo culturale, nella ricerca di risorse economiche da trasformare in grandi opere pubbliche e sociali, un modello di legalità, un modello di comunità solidale esempio per tanti comuni ma soprattutto per i tanti volontari che hanno preso a cuore progetti come Ricibiamo, la Comunità educante, le Stagioni della Cultura e tanto altro ancora.
Francesco è stato Il Sindaco dei grandi numeri. Oltre 2200 delibere di Giunta e di Consiglio Comunale che hanno portato a Capurso 8 milioni di euro di infrastrutture realizzate da altri enti, 15 milioni di euro di finanziamenti, 22 milioni di euro investiti in opere pubbliche. Solo nell’ultimo anno ha visto l’apertura di 10 cantieri spingendo sull’acceleratore fino all’ultimo minuto del suo mandato. Non perché c’è da affrontare una campagna elettorale, ma per il semplice fatto che ai capursesi 10 anni fa, ha fatto una serie di promesse: il palazzetto dello sport e il cine-teatro su tutte. E Francesco, da grande uomo di parola qual è, le promesse le sta mantenendo tutte. Niente di quello che ha scritto nei suoi programmi elettorali è rimasto incompiuto.
L’amico Sindaco di Casamassima Giuseppe Nitti, grande amico di Francesco e di Capurso, pur di trovare il pelo nell’uovo e poter scherzare su quanto è stato fatto in questi anni, si appella simpaticamente alla presenza di troppi semafori. Capurso è l’unico paese con i semafori, dice. Sono certo che se l’avesse detto qualche mese fa, il mio Sindaco, il modo per fare le rotatorie e smentire Giuseppe l’avrebbe trovato. Ma non è mai troppo tardi.
In questi anni, ho lasciato Francesco Crudele la sera con un’idea brillante e l’ho ritrovato la mattina presto con l’idea migliorativa pronta. Chissà quante notti in bianco ha passato per pensare alla risoluzione di un problema, per essere pronto il giorno successivo ad affrontare con la giusta preparazione i problemi quotidiani di un Sindaco.
Francesco in questi anni si è dato incondizionatamente al bene di Capurso. A Capurso ha dato tutto se stesso. Adesso è arrivato il momento di dedicarsi non solo al suo amato paese ma a tutta la gente dell’hinterland barese che in questi anni l’ha ammirato come Sindaco e servitore dello Stato. E penso agli amici di Triggiano, Noicattaro, Cellamare, Casamassima, Valenzano, Rutigliano che apprezzano e ammirano il Sistema Capurso. Il Sistema Crudele.
Non voglio convincervi a sostenerlo e a votarlo. Lo farà lui. Ha dalla sua parte i mezzi, la carica, la preparazione, la forza di volontà e la passione per il territorio e per la sua gente, per farlo. Io posso solo dirvi che a lui sarò grato per sempre. Ho avuto la fortuna di lavorare gomito a gomito con una persona che di normale non ha assolutamente niente, ma che è la più speciale delle persone che si possano incontrare nell’arco di una vita. Capurso ha davanti a se una occasione storica. Eleggere alla Regione un capursese doc. E la stessa occasione l’avranno tutti i sostenitori dell’hinterland. Francesco non è il politico che sparisce il giorno dopo le lezioni. Francesco continuerà ad essere uno di noi, tra noi, tra la gente. Così come è stato in questi anni.

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