Riprendiamoci la vita, ma facciamolo con cautela. È una frase che ci sentiamo ripetere giornalmente in tv, alla radio, nelle dirette facebook di chiunque parli di FASE 2 della pandemia da Covid-19. Poche parole che dicono tutto quello che c’è da sapere. Non possiamo continuare a vivere un eterno lockdown. Sarebbe impossibile, per la nostra salute mentale, ma anche per evitare una crisi economica e sociale che già è in atto, che durerà anni, e che rischiamo di rendere invalicabile nel caso dovessimo decidere di non agire con coraggio e appunto, cautela. Occhi aperti alle regole di base: mantenere il distanziamento sociale, utilizzare la mascherina quando il contatto con gli altri è troppo ravvicinato (non quando si va da soli in macchina, a piedi o in bicicletta) e farlo coprendo bocca e naso, non solo uno piuttosto che l’altro, munirsi di una soluzione idroalcolica o lavarsi molto spesso le mani, evitare abbracci, baci, bacetti e strette di mano, evitare di bere dalla bottiglia o dal bicchiere dell’amico, sono quelle principali. Poi ce ne sono altre che hanno a che fare con la sfera del buonsenso.
Abbiamo riaperto il Parco Comunale, da oggi intitolato al Presidente “Partigiano” Sandro Pertini. Un grande e indimenticabile uomo di Stato. Quelli della mia generazione lo ricorderanno per l’esplosivo entusiasmo al gol di Marco Tardelli nella finale dei Mondiali dell’82, contro la Germania. Io avevo 9 anni e il Presidente Pertini da quel momento divenne per me e per i miei coetanei un idolo. Ho imparato dopo, a capire chi fosse e cosa ha fatto nel suo appassionante percorso di vita.

Foto scherzetto di Antony Pepe.

Adesso serve tanta attenzione da parte di tutti noi. Abbiamo deciso di riaprire il polmone verde del nostro paese perché il dpcm 26 aprile permette di farlo e tanti cittadini ce l’hanno chiesto. Chiuso da gennaio per eseguire una serie di lavori di riqualificazione, l’avremmo dovuto riaprire l’8 marzo scorso. Il Coronavirus ha stravolto i programmi e non ci ha permesso di renderlo immediatamente disponibile ai tanti, capursesi e non, che lo frequentano giornalmente. Con i lavori, abbiamo sostituito gran parte del parco giochi per bambini, sistemato le reti del campo di basket, sistemato la fontana, il verde, gli impianti di video sorveglianza e di illuminazione. Tanta roba, insomma. Abbiamo scelto di aprirlo adesso e nonostante le restrizioni, in quanto essendo un luogo delimitato e protetto, è probabilmente l’unico in cui si rende possibile un minimo di controllo. Con il dpcm 26 aprile, che detta le regole fino al 17 maggio, lo Stato si è affidato al buon senso dei cittadini. Sappiamo tutti benissimo che controllare il territorio con le poche forze di polizia disponibili, è impossibile. Ognuno di noi deve assumersi la propria parte di responsabilità: l’amministrazione, le forze dell’ordine e soprattutto i cittadini, padri, madri e figli. L’Amministrazione riapre il parco in condizioni di massima sicurezza: nelle ore di apertura sarà controllato a rotazione e a seconda delle presenze, dal personale del servizio civico, dagli agenti di Polizia Locale e dai Carabinieri. Non saranno permessi assembramenti pericolosi. I bagni sono stati sistemati e dotati di sapone liquido disinfettante e all’esterno della struttura è presente un distributore di liquido idroalcolico. Le giostrine e il campo da gioco sono chiusi ai sensi dell’articolo 1 lettera E del dpcm. La Casa delle Associazioni resta chiusa in attesa di nuove indicazioni del Governo. Abbiamo riaperto assumendoci una grossa dose di responsabilità, ma l’abbiamo fatto con coscienza, pensando alle tante coppie di pensionati che hanno il bisogno fisico di fare due passi in tranquillità, alle signore che la mattina lo scelgono per fare attività motoria rinfrescandosi un attimino all’ombra degli alberi, alle famiglie “speciali” che hanno bisogno di liberare la voglia di vita dei figli, che dopo sessanta giorni in appartamento hanno il grande bisogno di uscire e vivere la luce del sole. Ma pensando anche alle decine di ragazzini (lo siamo stati tutti) che hanno bisogno di condividere momenti di vita con un piccolo gruppetto di amici. Li guideremo a farlo in sicurezza, tanto se non al parco, lo farebbero inevitabilmente altrove. E in questo, chiediamo una mano ai genitori, che hanno il dovere di non affidare alle forze di polizia o agli altri l’educazione dei figli. Dovete darci tutti una mano. Anche se, onestamente, la stragrande maggioranza di voi, lo fa già. Da soli non possiamo farcela. Come spiegavo ieri in un post su facebook, da quando faccio l’amministratore, c’è una particolare caratteristica che mi guida in questa grande esperienza che i capursesi mi hanno permesso di vivere: il coraggio. L’amministratore non deve ragionare da burocrate, ma deve essere coraggioso e spingere il più possibile nella direzione della buona gestione della cosa pubblica. Ho la fortuna di amministrare Capurso con gente che la pensa esattamente come me, a partire dal Sindaco, fino al più giovane dei consiglieri.
Nel caso in cui non si riesca a gestire l’apertura, per l’assenza di rispetto delle regole e soprattutto di sicurezza, lo richiuderemo. Il Parco da oggi è uno scrigno nelle mani di ognuno di noi. Sono certo che non ci deluderemo e che ognuno farà la parte che gli compete. Forza, che ce la facciamo!

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