Il Rinascimento, come ben sappiamo, è quel momento della storia che si sviluppò in Italia tra la fine del medioevo e l’inizio dell’età moderna. Nel corso della storia però, anche le grandi crisi, come per esempio il periodo successivo alla fine della seconda guerra mondiale, hanno offerto vere e straordinarie opportunità di cambiamento e di rinascita.
Noi, in questa fase, dobbiamo poter sognare non solo la possibilità di tornare a vivere la nostra quotidianità, ma soprattutto di ridisegnarla, rivoluzionarla, renderla più umana, a misura d’uomo, donna e soprattutto bambino. Nel rispetto dell’ambiente che ci circonda, dei tempi naturali della vita. Nel rispetto del pianeta che ci ospita. Un pianeta che, come in tanti ci dicono, non è nostro, ma ci è stato prestato e abbiamo il dovere di consegnarlo alle generazioni future, meglio di come l’abbiamo ricevuto.
È utopia? No. Dobbiamo partire tutti dal nostro piccolo, dalla quotidianità, dall’ambito familiare. Dobbiamo crederci e farlo. E allora iniziamo a pensare a un rinascimento locale, legato al nostro paese, alle nostre associazioni, alle attività commerciali, agli usi e ai costumi. Si può. Bisogna lavorare, ma si può. E l’Amministrazione ci sta provando, nonostante le esigue risorse a disposizione. Siamo partiti dalle attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande e dal mondo dell’associazionismo. Un piccolo primo passo in una oculata visione del futuro di Capurso. Vogliamo “produrre” lavoro.

Nel corso dell’ultimo mese, a pochi giorni dall’avvio della fase 2, abbiamo avviato una serie di incontri con commercianti e associazioni e ieri, abbiamo approvato una delibera di giunta che prevede aiuti alle attività commerciali e alle associazioni ed enti del terzo settore. Al momento non si tratta di aiuti economici, non è ancora stato approvato il bilancio di previsione e tanto meno il rendiconto e considerando anche il possibile arrivo di ulteriori aiuti statali e regionali per le partite iva, forse è anche prematuro parlarne.

Oggi, più che mai, l’Amministrazione comunale ha il dovere di essere sensibile e vicina alla comunità, anche attraverso azioni volte al sostegno dell’economia del paese e dell’attività socio-culturale, affinché si possa arginare il danno economico, sociale e culturale che l’emergenza ha prodotto e continuerà a produrre nei prossimi mesi.

Ma cosa stiamo proponendo? Entriamo nel dettaglio.
Vogliamo promuovere ogni azione necessaria al sostegno e rilancio delle attività commerciali, rivolte alla ristorazione e alla somministrazione di alimenti e bevande, attraverso la promozione di tutte le azioni possibili per facilitare la riapertura delle attività esistenti e favorire l’apertura di nuove; azioni concrete per favorire la competitività del territorio comunale, al fine di sostenere le condizioni per lo sviluppo economico e occupazionale, incentivando gli interventi relativi al settore commerciale; azioni concrete a garantire le distanze sociali, introdotte dai d.p.c.m. e da tutti i provvedimenti e le direttive, per il contenimento e il propagarsi del Covid19, che purtroppo determinano ulteriori aggravi e difficoltà per tutti i settori e in particolare quelli della somministrazione di alimenti e bevande; di promuovere ogni azione necessaria al sostegno e rilancio delle associazioni e degli enti del Terzo Settore, da qualche tempo sospese a causa della pandemia, attraverso la concessione gratuita degli spazi pubblici (strade, giardini, parchi, strutture sportive all’aperto), necessari alla realizzazione di iniziative culturali, sportive, ludiche e ricreative gratuite e/o a pagamento; di ampliare l’uso degli spazi pubblici esterni alle attività commerciali rivolte alla somministrazione di alimenti, così come delle aree private annesse alle stesse attività, fino a un massimo di 60 mq, per consentire, nel rispetto delle distanze da garantire, la corretta allocazione di posti a sedere per la somministrazione di alimenti e bevande; di consentire l’utilizzo del suolo pubblico antistante gli esercizi, per l’allocazione di elementi decorativi utili alla promozione dell’attività e dei prodotti commercializzati, sempre e comunque nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie e dei vincoli urbanistici, di viabilità indicati nel codice della strada, architettonici e di carattere storico e ambientale; di prevedere la possibilità di pedonalizzazione e di limitare al traffico, anche temporaneamente, alcuni tratti della viabilità urbana al fine di agevolare l’utilizzo degli spazi adibiti ad attività commerciali; di concedere, nel caso in cui sussistano impedimenti oggettivi connessi alla carenza di spazi adeguati, l’eventuale occupazione di suolo pubblico anche in posizione diversa ma nelle immediate vicinanze dell’esercizio commerciale, e quindi, al contrario di quanto previsto dal nostro regolamento dei Dehors, nelle situazioni in cui lo spazio pubblico da occupare corrisponda ad un tratto di marciapiede di dimensioni tali da non consentire l’ampliamento dell’occupazione nel tratto antistante l’esercizio commerciale, è consentito occupare lo spazio fronteggiante il locale al di là della sede stradale e prospiciente l’attività economica, cosa prevista nelle linee guida della Regione Puglia.

Restano in capo agli esercenti, tutti gli oneri connessi alla tutela della sicurezza e igiene ivi inclusi gli apprestamenti necessari a garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro, nel rispetto degli obblighi indicati dalla normativa vigente, e da quella riveniente dall’applicazione delle misure straordinarie per contenere la diffusione dell’epidemia da COVID-19.

Le domande dovranno essere inviate alla pec del Comando di Polizia Locale e l’iter procedurale autorizzativo sarà concluso entro 48 ore lavorative dalla ricezione della richiesta dell’esercente, assicurando la celere definizione del procedimento da parte di tutti gli Uffici competenti.

È un primo passo, ci saranno altre iniziative. È importante ripartire!

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